ESTOTE PARATI Et vos estote parati, quia qua hora non putatis, Filius hominis venit
Estote Parati Et vos estote parati, quia qua hora non putatis, Filius hominis venit
Luca 18, 9-14 Matteo 23, 8-12 Luca 14, 7-11

Parabola del fariseo e del pubblicano

Luca 18, 9-14 Il fariseo e il pubblicano 9 Disse ancora questa parabola per alcuni che avevano l'intima presunzione di essere giusti e disprezzavano gli altri: 10 "Due uomini salirono al tempio a pregare: uno era fariseo e l'altro pubblicano. 11 Il fariseo, stando in piedi, pregava così tra sé: "O Dio, ti ringrazio perché non sono come gli altri uomini, ladri, ingiusti, adùlteri, e neppure come questo pubblicano. 12 Digiuno due volte alla settimana e pago le decime di tutto quello che possiedo". 13 Il pubblicano invece, fermatosi a distanza, non osava nemmeno alzare gli occhi al cielo, ma si batteva il petto dicendo: "O Dio, abbi pietà di me peccatore". 14 Io vi dico: questi, a differenza dell'altro, tornò a casa sua giustificato, perché chiunque si esalta sarà umiliato, chi invece si umilia sarà esaltato". Matteo 23, 8-12 Siete tutti fratelli 8 Ma voi non fatevi chiamare "rabbì", perché uno solo è il vostro Maestro e voi siete tutti fratelli. 9 E non chiamate "padre" nessuno di voi sulla terra, perché uno solo è il Padre vostro, quello celeste. 10 E non fatevi chiamare "guide", perché uno solo è la vostra Guida, il Cristo. 11 Chi tra voi è più grande, sarà vostro servo; 12 chi invece si esalterà, sarà umiliato e chi si umilierà sarà esaltato. Luca 14, 7-11 Amico vieni più avanti 7 Diceva agli invitati una parabola, notando come sceglievano i primi posti: 8 "Quando sei invitato a nozze da qualcuno, non metterti al primo posto, perché non ci sia un altro invitato più degno di te, 9 e colui che ha invitato te e lui venga a dirti: "Cedigli il posto!". Allora dovrai con vergogna occupare l'ultimo posto. 10 Invece, quando sei invitato, va' a metterti all'ultimo posto, perché quando viene colui che ti ha invitato ti dica: "Amico, vieni più avanti!". Allora ne avrai onore davanti a tutti i commensali. 11 Perché chiunque si esalta sarà umiliato, e chi si umilia sarà esaltato".
“Chiunque si esalta sarà umiliato, chi invece si umilia sarà esaltato”
“Uno solo è il vostro Maestro e voi siete tutti fratelli”

INSEGNAMENTI

1. Non bisogna fare come il fariseo che pregando loda se stesso e mostra disprezzo per gli altri che non compiono le sue stesse opere. 2. Occorre essere come il pubblicano conscio della propria situazione di peccatore. 3. Il fariseo rispetta la Legge mosaica e viola la Legge dell’amore verso il prossimo. Si allontana da Dio e dagli uomini. Non chiede perdono e non può essere perdonato. 4. Il pubblicano chiede perdono e ottiene perdono da Dio. 5. Non bisogna ritenersi al di sopra degli altri. Uno solo è il Maestro, la Guida, il Padre celeste. 6. L’umiltà consiste nella conoscenza e coscienza di se stessi, dei propri limiti esistenziali.
OSSERVAZIONI 1. I membri del movimento dei farisei si richiamavamo alla stretta osservanza della Legge mosaica. Si impegnavano anche in pratiche più severe rispetto a quanto richiesto dalla Legge ebraica. Erano molto stimati dal popolo. 2. I pubblicani erano coloro che raccoglievano le tasse per i romani. Commettevano spesso abusi. Erano considerati peccatori per il mestiere che facevano. Erano odiati dal popolo. 3. “Rabbì” era il titolo che veniva dato agli esperti della Legge mosaica. Erano considerati i maestri del popolo.

PIETÁ DI ME

“O Dio, abbi pietà di me peccatore”

PADRE CELESTE

“E non chiamate ‘padre’ nessuno di voi sulla terra, perché uno solo è il Padre vostro, quello celeste.”
“E non fatevi chiamare ‘guide’, perché uno solo è la vostra Guida, il Cristo”
ESTOTE PARATI Et vos estote parati, quia qua hora non putatis, Filius hominis venit
ESTOTE PARATI Et vos estote parati, quia qua hora non putatis, Filius hominis venit
Luca 18, 9-14 Matteo 23, 8-12 Luca 14, 7-11

Parabola del fariseo e del

pubblicano

Luca 18, 9-14 Il fariseo e il pubblicano 9 Disse ancora questa parabola per alcuni che avevano l'intima presunzione di essere giusti e disprezzavano gli altri: 10 "Due uomini salirono al tempio a pregare: uno era fariseo e l'altro pubblicano. 11 Il fariseo, stando in piedi, pregava così tra sé: "O Dio, ti ringrazio perché non sono come gli altri uomini, ladri, ingiusti, adùlteri, e neppure come questo pubblicano. 12 Digiuno due volte alla settimana e pago le decime di tutto quello che possiedo". 13 Il pubblicano invece, fermatosi a distanza, non osava nemmeno alzare gli occhi al cielo, ma si batteva il petto dicendo: "O Dio, abbi pietà di me peccatore". 14 Io vi dico: questi, a differenza dell'altro, tornò a casa sua giustificato, perché chiunque si esalta sarà umiliato, chi invece si umilia sarà esaltato". Matteo 23, 8-12 Siete tutti fratelli 8 Ma voi non fatevi chiamare "rabbì", perché uno solo è il vostro Maestro e voi siete tutti fratelli. 9 E non chiamate "padre" nessuno di voi sulla terra, perché uno solo è il Padre vostro, quello celeste. 10 E non fatevi chiamare "guide", perché uno solo è la vostra Guida, il Cristo. 11 Chi tra voi è più grande, sarà vostro servo; 12 chi invece si esalterà, sarà umiliato e chi si umilierà sarà esaltato. Luca 14, 7-11 Amico vieni più avanti 7 Diceva agli invitati una parabola, notando come sceglievano i primi posti: 8 "Quando sei invitato a nozze da qualcuno, non metterti al primo posto, perché non ci sia un altro invitato più degno di te, 9 e colui che ha invitato te e lui venga a dirti: "Cedigli il posto!". Allora dovrai con vergogna occupare l'ultimo posto. 10 Invece, quando sei invitato, va' a metterti all'ultimo posto, perché quando viene colui che ti ha invitato ti dica: "Amico, vieni più avanti!". Allora ne avrai onore davanti a tutti i commensali. 11 Perché chiunque si esalta sarà umiliato, e chi si umilia sarà esaltato".
“Chiunque si esalta sarà umiliato, chi invece si umilia sarà esaltato”
“E non fatevi chiamare ‘guide’, perché uno solo è la vostra Guida, il Cristo”
“Uno solo è il vostro Maestro e voi siete tutti fratelli”

INSEGNAMENTI

1. Non bisogna fare come il fariseo che pregando loda se stesso e mostra disprezzo per gli altri che non compiono le sue stesse opere. 2. Occorre essere come il pubblicano conscio della propria situazione di peccatore. 3. Il fariseo rispetta la Legge mosaica e viola la Legge dell’amore verso il prossimo. Si allontana da Dio e dagli uomini. Non chiede perdono e non può essere perdonato. 4. Il pubblicano chiede perdono e ottiene perdono da Dio. 5. Non bisogna ritenersi al di sopra degli altri. Uno solo è il Maestro, la Guida, il Padre celeste. 6. L’umiltà consiste nella conoscenza e coscienza di se stessi, dei propri limiti esistenziali.
OSSERVAZIONI 1. I membri del movimento dei farisei si richiamavamo alla stretta osservanza della Legge mosaica. Si impegnavano anche in pratiche più severe rispetto a quanto richiesto dalla Legge ebraica. Erano molto stimati dal popolo. 2. I pubblicani erano coloro che raccoglievano le tasse per i romani. Commettevano spesso abusi. Erano considerati peccatori per il mestiere che facevano. Erano odiati dal popolo. 3. “Rabbì” era il titolo che veniva dato agli esperti della Legge mosaica. Erano considerati i maestri del popolo.

PIETÁ DI ME

“O Dio, abbi pietà di me peccatore”

PADRE CELESTE

“E non chiamate ‘padre’ nessuno di voi sulla terra, perché uno solo è il Padre vostro, quello celeste.”
MENU MENU