ESTOTE PARATI
Et vos estote parati, quia qua hora non putatis, Filius hominis venit
Estote Parati
Et vos estote parati, quia qua hora non putatis, Filius hominis venit
Filosofo è colui che
aspira alla Sapienza
Diogene Laerzio
Parabola del buon samaritano
25
Ed ecco, un dottore della Legge si alzò per metterlo alla prova e chiese: "Maestro, che
cosa devo fare per ereditare la vita eterna?".
26
Gesù gli disse: "Che cosa sta scritto nella Legge? Come leggi?".
27
Costui rispose: "Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con
tutta la tua forza e con tutta la tua mente, e il tuo prossimo come te stesso".
28
Gli disse: "Hai risposto bene; fa' questo e vivrai".
29
Ma quello, volendo giustificarsi, disse a Gesù: "E chi è
mio prossimo?".
30
Gesù riprese: "Un uomo scendeva da Gerusalemme a
Gerico e cadde nelle mani dei briganti, che gli portarono via tutto, lo percossero a sangue e
se ne andarono, lasciandolo mezzo morto.
31
Per caso, un sacerdote scendeva per quella
medesima strada e, quando lo vide, passò oltre.
32
Anche un levita, giunto in quel luogo, vide
e passò oltre.
33
Invece un Samaritano, che era in viaggio,
passandogli accanto, vide e ne ebbe compassione.
34
Gli si fece
vicino, gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino; poi lo caricò
sulla sua cavalcatura, lo portò in un albergo e si prese cura di
lui.
35
Il giorno seguente, tirò fuori due denari e li diede
all'albergatore, dicendo: "Abbi cura di lui; ciò che spenderai in
più, te lo pagherò al mio ritorno".
36
Chi di questi tre ti sembra sia stato prossimo di colui che è
caduto nelle mani dei briganti?".
37
Quello rispose: "Chi ha avuto compassione di lui".
Gesù gli disse: "Va' e anche tu fa' così".
“Chi è il mio prossimo?”
Vangelo
secondo Luca
10, 25-37
IL COMANDAMENTO
DELL’AMORE
Amerai il Signore tuo Dio
con tutto il tuo cuore,
con tutta la tua anima,
con tutta la tua forza e
con tutta la tua mente, e
il tuo prossimo come te
stesso.
OSSERVAZIONI
1. Gesù parla con un dottore della Legge, ossia con un esperto delle Sacre Scritture.
2. Il comandamento dell’amore si indirizza verso due soggetti: Dio e il prossimo.
3. Il dottore della Legge “provoca” Gesù chiedendo chi è il suo prossimo.
4. Gesù risponde indirettamente con una parabola.
5. Il sacerdote ed il levita sono i rappresentanti del potere teocratico giudaico.
6. La vittima è un uomo, senza alcuna precisazione di religione o etnia.
7. Il soccorritore è un samaritano, appartenente ad una religione ed etnia disprezzata dai giudei.
8. Gesù afferma che il rapporto di prossimità esiste tra la vittima e il soccorritore.
9. E invita ad avere compassione dei sofferenti, come ha fatto il buon samaritano.
INSEGNAMENTI
1. Amare il prossimo consiste in un dovere preciso: dare aiuto ad ogni essere umano in difficoltà.
2. Ogni persona può e deve amare il prossimo, indipendentemente dalla religione o ideologia di riferimento del
prossimo e di se stesso.
3. L’aderire ad una religione o ideologia considerata positiva (come quella dei sacerdoti e leviti giudei) non
implica necessariamente un comportamento buono. Esattamente come l’aderire ad una religione o ideologia
considerata negativa (come quella del samaritano) non implica necesssariamente un comportamento cattivo.
4. Esiste una legge naturale comune a tutti, che tutti possono conoscere e che tutti possono seguire.